Tutto è possibile

Mese: Giugno 2020

La difficoltà nel vedere oltre ciò che crediamo di vedere

Chi lavora in un determinato modo deve confrontarsi oggi con un mondo in corsa dove il telefono fa tutto, dalla fotografia al video, lo monta postproduce, applica filtri e lo carica su youtube. Tutto questo va bene se si resta nell’ambito mobile e si vede dallo stesso il filmato finito, mentre se così non è, potrebbero sorgere tante complicazioni.

Io sono fautore della comodità di usare ogni mezzo possibile per realizzare il nostro scopo, ma è importante conoscere bene il mezzo, i suoi limiti e come gestirli. Le camere dei cellulari moderni (da 5-6 anni a questa parte) possono catturare video con un’ottima qualità, si tratta solo di non castrare le loro capacità, la stessa cosa accade con molte camere economiche.

Mito 1 : ma lo sto vedendo bene qui sul cellulare
La maggior parte dei tablet e dei cellulari reilaborano le immagini come contrasto e colore per rendere più “belle” le stesse, spesso saturando i colori a seconda dei brand più rosso e blu, più arancio e verde, etc…
Alcuni cellulari come il mio Z5 applica anche una sorta rielaborazione realtime del movimento come alcuni telvisori, per cui vedere un video sul cellulare non significa nulla sulla sua qualità

Mito 2: sul monitor della camera si vede bene.
Non esiste camera che abbia un monitor adeguato come numero di punti al filmato che viene catturato, il filmato viene scalato e ammorbidito dalla scalatura, per cui non si può assolutamente vedere realmente l’immagine per quello che è, ma solo per quella che è la sua traduzione, inoltre la maggior parte delle telecamere è possibile modificare la temperatura colore, il contrasto, la luminosità del monitor e quindi ciò che vediamo è solo lontano parente del filmato originale

Mito 3: sul monitor si vede bene, è registrato bene
tranne che se stiamo rivedendo un filmato, la maggior parte delle camere mostra il segnale passante, non il segnale registrato, quindi se ci sono difetti di registrazione o compressione non li possiamo vedere finchè non rivediamo il materiale. Una volta esistevano camere professionali che permettevano la visione con la “differita” quindi quello che si vedeva era effettivamente il registrato, ma oggi noi vediamo il segnale passante quindi il rischio di non vedere i difetti o di non capire quanto scarsa sia l’immagine è molto alto. Inoltre considerate che anche un cellulare ha un sensore più che decente, ma da li a quello che viene registrato c’è un abisso, ad esempio il mio Z5 sony ha un ottimo sensore, ma registra dei pessimi jpg compressi, e nei video applica (non si sa perchè) una maschera di contrasto sul filmato in fullHD che massacra in modo mostruoso la morbidezza delle immagini e il dettaglio reale, si devono usare app esterne per registrare la reale qualità di quel sensore altrimenti si potrebbe avere l’impressione che le immagini siano di basso livello.

Mito 4: perchè si deve occupare tanto spazio con i filmati in codec xyz, l’h264 si vede bene, anzi meglio h265 così occupa meno spazio.
i formati molto compressi come h264 e h265 hanno tanti limiti, più sono compressi meno dettagli registrano, e meno si possono lavorare i filmati. Se non si deve agire di correzione colore, se si monta direttamente il filmato senza fare nulla, forse si può usare un formato molto compresso, ma appena di deve fare un minimo di post, l’inconsistenza tra fotogrammi di formati compressi mostra i suoi limiti, se devo abbassare la luminosità di un cielo vedrò apparire blocchi di cubetti colorati, perchè il codec prevedeva di vedere quei dettagli, se proviamo a aprire un poco le ombre vedremo tanti elementi muoversi nelle ombre, non come grana, ma come blocchi che cambiano forma, dal colore verde al magenta, impedendo tale lavorazione.
Il formato compresso inoltre ha effetti nefasti sui movimenti, se stiamo riprendendo immagini molto dettagliate, come alberi con chiome in movimento, acqua, un prato, i capelli di una ragazza al vento, se si supera i limiti del buffer di cattura possiamo vedere artefatti di compressione negli elementi in movimento.

Mito 5: perchè devo usare il log, il protune, questi filmati che diventano brutti per poi renderli giusti, meglio catturarli giusti subito

La cattura log è un modo per catturare meglio e preservare tutte le informazioni del filmato, se si deve fare postproduzione del filmato il log farà si che si brucino meno le luci più luminose, e che ci sia più dettaglio nelle ombre.

Non è una questione di catturare male per vedere bene, è catturare al meglio per estrapolare pulite il maggior numero di informazioni dall’immagine che ha i suoi limiti. Per questa ragione stanno introducendo il log anche nelle camere meno costose, e in alcuni cellulari, ad esempio gli iphone dal 7 in poi con la app Filmic Pro è possibile usare il profilo log per catturare meglio le informazioni.

Di solito chi si lamenta di questo tipo di cattura non ha mai avuto a che fare in modo serio con la postproduzione e quindi non ha visto quali sono i limiti di manipolazione di un filmato compresso e/o senza curva log di cattura.

Mito 6: sul mio televisore si vede meglio questo file
proporzionale al primo mito, ma più esteso, tanto che gli ho dedicato un intero articolo… La quantità di elaborazioni che esegue un televisore moderno è talmente ampia da richiedere molte spiegazioni sul perchè ogni televisore sia differente e più o meno distruttivo sulle immagini.


Come si calcola il tempo di ricarica di una batteria

Ho scritto tanti articoli su diversi prodotti, e le batterie sono un argomento che torna spesso. Ci sono domande che spesso sono oggetto di miti e leggende, e quello della carica è un argomento molto dibattuto.

 

Una batteria è un oggetto in grado di accumulare una differenza di potenziale  tramite la chimica contenuta al suo interno. Quando di ricarica una batteria si lavora su questi elementi, quindi la ricarica va eseguita correttamente per evitare incendi, fiamme, esplosioni, etc etc.

La ricarica estremamente rapida andrebbe evitata, perchè “si dice che rovini” le batterie quando viene generato molto più calore che altera gli elementi chimici.

La fase di ricarica è il momento in cui si ripristina la differenza di potenziale con l’erogazione di un valore x di Ampere, maggiore è l’amperaggio e più rapidamente si ricarica la batteria (entro un certo limite altrimenti si danneggia), questa fase genera un surriscaldamento più o meno contenuto e/o una alterazione dei componenti chimici che va evitata.

Calcolare il tempo di ricarica di una batterie è molto empirico e impreciso, sia perchè la maggior parte dei caricabatterie non erogano una corrente costante, ma man mano che la batteria è vicina alla carica massima riducono progressivamente la corrente erogata, sia perchè le celle a seconda della loro vita, usura, struttura possono accumulare in modo non regolare la corrente.

La teoria è :

carica max della batteria (ampere) / carica erogata dal caricabatteria (ampere)

                           = ore di carica

esempio 6600mA batteria / carica batterie da 600 mA = 11 ore circa
Quindi se si parla di batterie capienti si può comprendere perchè una batteria richieda tanto tempo per essere caricata.
A seconda quindi dei carica batterie si avranno tempi e ricariche diverse, inoltre molti caricabatterie eseguono la ricarica in tempi diversi a seconda del numero di batterie che si collegano.
Utilizzo un caricabatterie Patona, che a seconda dell’alimentazione applicata e del numero di batterie applicate i tempi di carica sono differenti.

A seconda del caricatore USB collegato si hanno valori diversi di ricarica

In 9v2A out 1500mA per una batt /1000mA per due batt
In 5v2.4A out 1000mA per una batt/700mA per due batt

quindi abbiamo tempi di ricarica di circa

4,4 h / 6,6h – 6,6h/9,4h

Ovviamente si parla di un calcolo teorico, premettendo di avere una batteria completamente scarica, di un caricamento costante, di celle recenti e “giovani”.
Il discorso non nasce per avere dati precisi, quanto per avere un riferimento pratico di lavoro.
Se usiamo una batteria per alimentare un faretto per 2-3 ore e ne servono dieci per ricaricare tale batteria, per poter lavorare in continuità avremo bisogno di più kit di batterie per ogni faro.

 


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