Classic BMC picture

Nel 2012 il mercato fu scosso da un annuncio, una macchina da presa che registrava in Raw con 13 stop di latitudine di posa a meno di 3000 dollari, con attacco Canon EF…

Oggi la camera è in uso da diverse persone nel mondo, insieme alla sorellina minore (BMC pocket) e la sorella maggiore in 4K.
Vediamo di capire a livello pratico cos’è questa macchina e come lavora, punti forti e punti deboli.

Ho lavorato come aiuto regista al film “Quaffer”, col Dop Doriano Paolozza abbiamo utilizzato la BMC per le riprese di tutto il film in formato raw 2.5k.

Grazie a 2.4 milioni di fotogrammi registrati e circa 20 tb di dati registrati su HardDisk ho sviluppato un poco di esperienza sulla macchina e posso dare qualche giudizio sul prodotto.

La macchina in generale, come rapporto qualità prezzo è ottima, ha dalla sua una qualità eccellente per un rapporto qualità prezzo inarrivabile da nessuna camera sul mercato. Ha delle pecche che potranno correggere con aggiornamenti firmware e/o variazioni nel tempo.

Punti forti

  • In situazioni di contrasto molto alto riesce e salvare abbastanza informazioni da recuperare molto dai file RAW
  • pur avendo una ventola (rumorosa) sotto la macchina, anche dopo ore al sole a lavorare non ha sbagliato una ripresa o dato problemi di cedimento o surriscaldamento
  • la compatibilità con il formato canon EF e il supporto di diaframmi, messa a fuoco etc agevola molto nella gestione delle ottiche
  • attualmente disponibile con attacco PL, EF, m4/3 passivo
  • il corpo robusto scavato in un blocco di alluminio con diversi fori e filettature permette l’uso di accessori montati direttamente sulla camera
  • la camera prevede un uscita HD-SDI e un ingresso audio per registrare dall’esterno
  • l’uso di una batteria supplementare esterna mantiene in carica la batteria esterna, per cui prima finirete quella esterna e poi la camera userà quella interna
  • è possibili customizzare i nomi delle cartelle delle clip in modo veloce dalla camera per evitare di avere file di cartelle con nomi, date, ore e poco più… inserire metadata in modo da recuperare rapidamente le informazioni sulla clip su cui si lavora.
  • la camera non prevede la cancellazione delle clip, che per alcuni è un punto debole, io lo ritengo un punto di forza, evita la frammentazione del supporto, che comporterebbe un rischio di perdita frame durante la ripresa.
  • Registrazione raw dng 12 log da sensore a 16bit.

Punti deboli:

  • il monitor della camera è molto scuro, anche se al 100% di luminosità e con gamma colore simulata, per cui in esterni è inutilizzabile
  • la camera registra 2.5k nel formato raw DNG, mentre in DNxHD e prores registra solo in FullHD (di ottima qualità peraltro).
  • Il sensore molto piccolo (crop x 2.5) costringe all’uso di grandangolari spinti negli ambienti chiusi, il che può limitare i movimenti macchina. Anche se la versione con attacco passivo micro4/3 può usufruire dell’adattatore speedbooster della Metabone, che offre uno stop in più e un gran recupero dell’angolazione operativa.

Ad oggi la camera è in vendita per meno di 1000 euro, e chiunque voglia fare cinema in modo serio ha la possibilità con questa camera e alcune lenti o per s16 vintage, di ottima qualità e quindi con rapporto di crop più vantaggioso, o con lenti di varie produzioni realizzare prodotti di altissima qualità visiva.

Molti non comprendono perchè 2.5k cioè 2400 x 1350 pixel, la risposta è molto semplice, avete un formato 1.85 cinematografico con l’abbondanza esterna al classico 2k vi permette di stabilizzare le immagini, fare un po’ di reframing, senza perdere in qualità e nitidezza.
Blackmagic ha studiato bene sia il sensore che la scelta pratica dei formati.