testate su sensore s35

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Da diversi anni sono un amante delle lenti vintage, dalla prima mirrorless nel 2010, la gh2, che grazie al tiraggio molto basso era possibile montare lenti di altri formati senza grandi spese, ma basta un anello metallico per portare la lente alla giusta distanza dal sensore. Permette di ridare smalto alle vecchie lenti, oltre a risparmiare in molte situazioni sul costo di nuove lenti che saranno usate in manuale e quindi più comode da gestire.

Ora tutto questo è così semplice? perchè allora ci sono anelli cinesi da 10 euro e anelli americani (metabone) da 200 euro?
facciamo due riflessioni pratiche sul tutto, quando vale e quando no e come funziona il meccanismo di adattamento.

Tiraggio di un formato

Ogni formato camera lenti ha un rapporto ben preciso di distanza tra lente e piano focale, sensore o pellicola, questa distanza si chiama tiraggio della lente, e varia in modo considerevole o meno da formato a formato. Questa distanza permette la proiezione corretta dell’immagine catturata dalla lente sul piano focale. Se questa proiezione viene fatta più avanti o più indietro, la combinazione di lenti interne dell’obiettivo non lavorano più in modo corretto e si potrebbe perdere la capacità di messa a fuoco corretta.

Un anello cosa fa

Quando devo adattare una lente di un formato, ad esempio Nikon F (46,5mm) ad un formato Canon EF (44mm) devo verificare se il tiraggio me lo permette, se il tiraggio è maggiore (distanza maggiore) è possibile, perchè l’anello che mettiamo in mezzo oltre a fare da adattatore all’attacco delle baionette, aggiunge la distanza all’attacco EF (44mm) per far si che la lente Nikon F (46,5mm) sia alla giusta distanza per proiettare il fuoco correttamente. Quando si hanno lenti che invece hanno un tiraggio incompatibile, ovvero con distanza negativa, si devono mettere anelli con una lente correttiva, che tranne rari e costosissimi anelli, riducono la qualità visiva originale della lente e quindi non ne vale la pena.

In breve : un anello adattatore fornisce sia la corretta distanza della lente dal piano focale sia la baionetta per collegare correttamente l’anello alla camera su cui vogliamo montare la lente

Cosa non fa un anello

Con eccezione delle ottiche di tipo passo C, che sono per 16mm e quindi molto piccole rispetto al diametro classico delle ottiche fotografiche, un anello non può far rientrare un’ottica dentro il bocchettone della camera, sia perchè nel caso di reflex potrebbe scontrare lo specchio durante lo scatto, sia perchè la dimensione e forma non lo permetterebbero.

Tranne anelli più costosi come i metabone, non vengono trasmessi dati da lente a corpo macchina, perchè si tratta di anelli meccanici. Al massimo hanno un chip di trasferimento dati exif, per cui tramite la fotocamera è possibile programmare l’anello per indicare alla camera che tipo di lente è montata e il diaframma massimo, in modo che nei dati exif delle foto ci siano indicazioni di cosa è stato usato per lo scatto.

Perchè la mancanza di precisione diventa un problema

Considerato che si parla di semplici anelli metallici, perchè la precisione è importante? Perchè si sposta il piano focale, e spostandosi il piano focale, l’anello della messa a fuoco non è più corrispondente, ad esempio un anello che sia più spesso di un decimo di mm porta a perdere la messa a fuoco all’infinito, ovvero si mette a fuoco fino a 15-20 metri, e il resto è fuori fuoco. Naturalmente dipende da ottica a ottica, ma parliamo di decimi di mm…

Se la baionetta non è perfettamente salda sull’anello, quando cambiamo il fuoco l’anello balla, nel caso migliore in senso rotatorio, il che può essere fastidioso durante lo scatto, ma se usiamo le lenti per uso video diventano poco utilizzabili.

Se la baionetta dal lato lente non è perfettamente planare la lente si inclina, si parla di magari un grado, che potrebbe sembrare nulla, ma a parte il discorso di movimento dell’immagine, farebbe l’effetto delle lenti decentrabili sfuocando dai due lati perpendicolari alla decentratura…

Se volessimo fare qualcosa di più solido?

5forats2Oltre ad anelli più costosi esiste una seconda soluzione, più drastica, ma più sicura, ovvero cambiare direttamente la baionetta della lente.

L’azienda di Barcellona Leitax crea baionette sostitutive per le diverse lenti per passare da un mount all’altro in modo solido e sicuro, in pratica si svitano le viti della baionetta originale, si toglie e si monta la nuova baionetta creata a mano in CNC su misura per noi.
Soluzione un po’ più costosa, ma definitiva e soprattutto solida, sicura, precisa al millesimo di mm. Inoltre l’autore delle baionette è un entusiasta che studia e smonta e monta molte lenti, e ha trovato la possibilità di adattare lenti che in realtà hanno tiraggi minori, ad esempio alcuni modelli di Minolta Rokkor 55mm 1.2 perchè la baionetta originale lascia spazio per sostituirla con una baionetta più corta (5 decimi di mm) e montare il tutto su attacco EF. Oppure per lenti Zeiss, Leica, etc dove la lente vale quei 50-70 euro di investimento per un adattamento sicuro e stabile nel lavoro.

edmikaOppure se vogliamo usare le lenti FD Canon sul nuovo formato, esiste un artigiano Americano EdMika che crea anche lui i mount dedicati al passaggio tra i due tiraggi che di base non sono compatibili, ma sostituendo le baionette è possibile, ed è specializzato in lenti FD portate su EF.
Oggi EdMika ha aggiunta ai suoi kit di conversione anche una baionetta per la conversione da Minolta Rokkor a EF.

Voightlander 55mm 1.4 AR

Un altro prodotto molto interessante solo le lenti Voightlander, prodotte su schema Zeiss, spesso con una nitidezza superiore a molti Planar prodotti da Zeiss stessa negli anni 70, ma a costi molti più contenuti. Prodotte in più formati e baionette che possono essere adattate facilmente al formato moderno, ad esempio la baionetta QBM di Rolley può essere convertito in modo molto semplice e rapido al formato EF, basta acquistare una baionetta di conversione da siti come Leitax.com o Edmika, togliere le tre viti relative alla baionetta originale, toglierla, appoggiare la nuova baionetta, rimettere le tre viti e voilà, la lente QBM è trasformata in una lente EF, con una salda baionetta in metallo che rende il collegamente tra camera e lente robusto e duraturo.