In questo periodo rimbalzano per l’ennesima volta le parole “Approvata da Netflix” come scusa per comprare la camera nuova o per giustificare la propria scelta di camera.

Tutta colpa dell’ennesimo video pubblicitario della stessa Netflix dove fa credere che loro le provano, le testano a fondo, perchè per loro la qualità tecnica è importante (è vero ovviamente), ma le loro linee guida sono divertenti… peccato che le persone non comprendano l’ironia delle scelte.

Partiamo da un assurto di base, le camere approvate sono quelle usate durante le produzioni ufficiali NetFlix Original, quindi produzioni miliardarie dove la camera è l’ultimo dei problemi economici, possedere una camera approvata da NetFlix non significa poter vender loro imamgini, lavoro o prodotti.

Se si produce qualcosa, con camere non tra quelle approvate, comunque può essere venduto a NetFlix, come prodotto no NetFlix Original, tanto che nel loro catalogo ci sono prodotti realizzati con ogni tipo di camera.
Nel catalogo italiano ci fu per diverso tempo anche un prodotto italiano “Across the river” realizzato in miniDv, acquisito per il catalogo perchè aveva vinto diversi festival.

I loro requisiti sono relativi alla risoluzione (Min 4k), range dinamico (almeno 9), qualità di campionamento colore, per i quali capolavori girati in pellicola Imax non sono adatti come qualità, perchè la pellicola ha una gamma dinamica tra i 6 e i 9 stop. Allo stesso tempo buona parte dei prodotti realizzati negli ultimi anni con le migliori camere Arri, non avendo il 4k come risoluzione di base (sensore in 3.5k opengate) sono tecnicamente da scartare…

Sono d’accordo che si pongano dei limiti minimi di produzione per mantenere degli standard qualitativi molto alti, ma allo stesso tempo ci dovrebbe essere un discorso pratico di uso risultato, è possibile mettere in mano una macchina eccezionale ad un neofica e tirar fuori un filmato orribile, e prendere una camera base e messa in mano ad un professionista tirar fuori un filmato di buona qualità.