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10 motivi per cui la Pocket 4k è migliore della 6k

 

Argomento caldo del momento è la Blackmagic Design Pocket6k, per la quale sembra che sia partito un innamoramento generale dei filmaker e una necessità indispensabile di vendere cosa già si ha per passare alla pocket6k.

E’ un fenomeno comune che il prodotto nuovo sia miglire di quello che abbiamo perchè il periodo detto dagli psicologi “luna di miele” è terminato e vediamo lo strumento che possediamo come inutile o sorpassato. Di base avrei fatto una disanima più equilibrata tra le due camere, ma visto che vanno di più i xxx versus yyy, divido il tutto in due articoli 😀

La pocket6k si differenzia per poche cose dalla versione 4k, per la gestione e supporto delle nuove risoluzioni e di un sensore di formato s35, come le ammiraglie UMP, ma per il resto non ci sono differenze di gamma dinamica o performance realmente vantaggiose sulla Pocket4k.

Ora facciamo un ragionamento pratico su questa “vecchia camera” e vediamo 10 motivi per cui vale la pena acquistarla invece della pocket6k.

1) Fattore economico

La pocket4k è disponibile per circa 1500 euro al pubblico, mentre la pocket6k costa 2500 euro al pubblico, per cui al prezzo di una camera quasi si prendono due pocket4k.

2) Storage

Utilizzando una maggior risoluzione, anche con il braw o formati prores più leggeri le richieste di storage aumentano, la velocità delle card e dei dischi per registrare queste informazioni dovranno essere maggiori, quindi si dovrà fare un ulteriore investimento sia di stoccaggio che di registrazione, cosa che non tutti sono disposti a fare e poco avrebbe senso prendere una 6k e registrare in 12:1 o in proresProxy (mentre in h264/h265…frecciatina) .

3) Risoluzione di ripresa

La pocket 4k ha il 4k (ovviamente) DCI, UHD e il FHD con un sensore 16:9 che permette di registrare in raw queste risoluzioni, 4kDCI è il sensore pieno, UHD e FHD vengono registrati in crop del sensore come su Arri, Red, Sony e tutte le altre camere; in Prores tutte queste risoluzione senza “windowed sensor” ovvero senza un crop ulteriore.

La pocket 6k avendo un sensore di maggiori dimensioni sia in taglia che in risoluzione, in raw NON prevede il 4k o UHD neanche “windowed”, ma utilizza un formato 5.7k o 3.7K anamorfico windowed per generare un formato vicino al 4k o UHD. Quindi per chi vuole lavorare in 4k o UHD nativi deve tenere conto che con la pocket6k deve scalare o in alto o in basso i dati, che saranno ricchissimi come informazioni, ma è uno stress in più a cui sottoporranno il proprio NLE.

4) Dobbiamo avere lenti migliori

Ci sono tre motivi per cui la pocket4k è in vantaggio sulle lenti sulla 6k, che è lo stesso motivo per cui il 4/3 è in vantaggio sul aps-c e sul ff.
Quando si utilizza una lente, pensata per un formato più ampio, il massimo della qualità visiva è nella parte centrale, mentre man mano che si va all’esterno si ha una leggerissima perdita, in funzione della qualità e del livello della lente, per cui usando una lente FF originale o vintage, un formato 4/3 croppando di più prende il meglio della lente, un s35 con un minor crop prende di più i lati e gli eventuali difetti, un sensore FF prevede di avere una lente perfetta, altrimenti non ha senso aver investito in un sensore FF.

Il secondo motivo è che salendo con la risoluzione anche le lenti collegate dovranno essere di buon livello, perchè altrimenti non avrebbe senso usare un sensore 6k se poi si mettono dei fondi di bottiglia davanti al sensore.
Avendo un attacco Canon EF si ha accesso ad un buon numero di lenti Canon, Sigma, Zeiss che offriranno ottime performance con tale camera.

Il terzo vantaggio della Pocket4k è che il mount m4/3 ha un tiraggio corto e permette l’adattamento di quasi ogni tipo di lente meccanica, vintage, permettendo di accedere a migliaia di splendidi vetri degli ultimi 100 anni anche di qualità ottima, semplicemente dismessi perchè non autofocus.

5) batterie più capienti

Una camera con sensore più grande e con maggiore risoluzione richiede anche una maggior potenza di lavoro, quindi si deve ragionare o con il battery pack o con batterie esterne capienti per poter avere una buona autonomia. Dalle prime indicazioni pare che se la Pocket4k assorbe 22w/h la pocket 6k dovrebbe assorbire circa 26w/h quindi le durate dovrebbero essere assimilabili, ma… le lenti EF hanno stabilizzatori più avidi di corrente rispetto a quelle m4/3 e quindi l’utilizzo di questo differente tipo di lenti potrebbe drenare rapidamente le nostre batterie.

6) Sensore più equilibrato rapporto risoluzione dimensione 4k, 6k

Il rapporto di risoluzione e dimensione del sensore è più favorevole nella Pocke4k che la Pocket6k, dove un sensore poco più grande divide la luce che riceve per un numero maggiore di fotorecettori, quindi è più vantaggiosa a livello di pulizia nelle immagini in bassa luce.

7) Maggiore risoluzione, maggiore dettaglio, più possibili problemi

a parte la smania di risoluzione, che spesso è superiore alla capacità visiva umana, ma quello è un altro discorso già affrontato, una maggior capacità risolutiva del sensore 6k senza un filtro per le alte frequenze, offre il rischio di maggiori problemi di moires e difetti visivi legati al campionamento delle alte frequenze su tanti elementi, mentre il sensore 4k essendo (in confronto) meno risoluto ha meno rischi di moires.

8) La camera è nuova, facciamo i beta tester

Come succede con ogni camera di ogni brand, la prima ondata di camere è una beta pagata, ovvero si prova sul grande pubblico il funzionamento della camera, e se ci sono problemi o difetti saranno corretti in corsa durante la produzione, mentre la pocket4k che viene spedita da un anno ha ormai una linea di produzione verificata e coordinata.

9) Sulla Pocket4k si possono avere gli speedbooster, sulla 6k ni

Un miracolo ingegneristico e tecnologico sono gli speedbooster della Metabone, azienda americana che crea degli adattatori di lenti che al loro interno contengono una lente che concentra la luce e offre due vantaggi : guadagno di uno stop di diaframma e riduzione del crop tra FF e formati aps-c e 4/3,m4/3.

Gli speedbooster sono poi stati imitati da altri, ma la qualità ottica per cui vale la pena avere uno speedbooster a oggi non è ancora stata eguagliata.

Gli speedbooster posso esistere solo nel caso di tiraggi lente sensore che lascino posto a tale lente, cosa che tecnicamente il mount EF non fa.

Pare che l’azienda Lucadapter, che produce una variante da inserire all’interno della UMP, stia pensando di produrre la stessa cosa per la pocket6k, ma per ora è ancora in fase di kickstarting, mentre per la pocket4k esistono sia i generici che quello dedicato da tempo.

10) Computer più potenti

Per gestire sia i prores che i braw 6k sarà necessario alzare l’asticella della potenza dei computer, la velocità dei raid per leggere i dati e quindi non basta la semplice camera, ma gli investimenti si allargano in tutta l’attrezzatura.

Naturalmente la mia lista è relativa ad un discorso puramente generale, ognuno poi ha punti di vista diversi, personalmente la maggior parte di questi punti non mi tange, abituato a girare in dng non compressi o altri formati raw molto onerosi, ho usato la prima Alexa con il firmware 0.85 che registrava fullHd prores, senza audio, e ho avuto tante esperienze varie per cui … penso che queste due macchine siamo miracoli regalati alla massa.

Vi attendo al prossimo articolo “Perchè la pocket6k è migliore della Pocket4k“, così rovesciamo le situazioni…

 

Panasonic Lumix GH3 una fotocamera per i VideoMaker

DMC-GH3

Dopo aver usato per due anni la sorellina Lumix GH2, ho testato la nuova nata di casa Panasonic, Lumix GH3, una cinepresa digitale nascosta nel corpo di una mirrorless…

Dalla nascita della Nikon d90 che realizzava filmati a 1280 x 720, i filmaker avevano capito che tante cose sarebbero cambiate… Canon ha sdoganato il concetto di ripresa con le HDSLR, e Panasonic ha imparato tante cose, dagli errori e dalle mancanze della concorrenza…

Cosa offre la nuova Lumix GH3 al filmaker?

La camera nasce con caratteristiche orientate alla ripresa professionale. Dopo una partenza quasi in sordina con la GH2, Panasonic ha corretto il tiro ottimizzando il comparto video della nuova camera.

  • Tre diversi modi di gestire il video, codificandolo in Mjpeg, Avchd e infine in contenitore MOV con frame rate variabile da 60 a 24 a seconda delle impostazioni di ripresa, tutte in FULLHD.
  • Qualità nativa del mov I-frame sia a 50 che a 72 mbits eccezionale, non è necessario attualmente di Hack (vedi GH2 con Flowmotion e simili) per estrapolare dal sensore la straordinaria qualità di questa macchina. (magari per un raw…)
  • Codec robusto e pulito, no blocking o altre schifezze nelle ombre.
  • La modalità slowmotion permette di avere un filmato 24p girato a 60P quindi un vero slowmotion del 40% in fullHD in camera.
  • Time code video running free o impostabile manualmente
  • Uscita HDMI PULITA 4:2:2 8 bit per una registrazione esterna del video senza ombra di moires (presente leggermente nelle registrazioni in HighFreq).
  • Zoom con pixel 1:1 per messa a fuoco manuale degli obiettivi lumix o manuali che funziona anche con monitor esterno collegato via HDMI (cosa che non faceva la GH2)
  • Uscita cuffie che può essere usata per monitorare l’audio registrato (modalità rec sound) oppure per registrare esternamente l’audio (modalità realtime, passante senza la compressione dell’audio).
  • Ingresso microfonico a 3,5 mm con regolazione interna di ben 19 livelli audio, un ingresso remote per il controllo a distanza.
  • Connessione Wi-fi con app per Iphone, Ipad, Android per controllo remoto, visione a distanza e altro.
  • Nuovo monitor Oled luminoso e orientabile per riprese in condizioni e angolazioni complesse.
  • Temporizzatore integrato per la creazione di Timelapse senza necessità di prodotti esterni.
  • Buona sensibilità di luce e ombra, con sensibilità nativa di 200 iso.
  • Utilizzo completo del sensore e riduzione del formato al FULLHD usando la tecnica del pixelbinning eliminando problemi come aliasing delle camere che usano il line skipping.
  • A monitor è possibile visualizzare livelli audio, griglie, giroscopio che aiuta a vedere se la macchina è in bolla, istogramma di esposizione, Indicatori di sovraesposizione, e molto altro ancora…
  • Corpo pesante e robusto, tropicalizzato, battery pack previsto con contatti sottostanti alla camera (purtroppo con una sola batteria, ma attendo un battery pack compatibile con più batterie).
  • Batteria che in video mi dura quasi tre ore, da record (obiettivi manuali non stabilizzati).
  • Il corpo presenta diversi bottoni personalizzabili che ci permettono di ottimizzare l’uso della macchina a seconda delle abitudini e delle scelte personali di lavoro.
  • Sistema di finestra di zoom per il controllo del fuoco touch orientabile sull’ LCD.
  • Sensibilità molto più alta per le riprese in low light con regolazioni di settaggi dell’immagine per bilanciare il rapporto tra riduzione rumore e qualità dell’immagine finale.
  • Ottimizzazione della scansione del sensore che presenta meno rolling shutter della gh2
  • Autofocus molto più veloce della GH2, e comandabile (come GH2) tramite LCD touch toccando l’elemento che deve rimanere a fuoco.
  • Sensibilità maggiore e maggior pulizia ad alti iso rispetto gh2 senza perdere definizione, si possono usare fino ai 1600iso senza particolari perdite.
  • Il modulo WI-Fi da la possibilità di scaricare le foto subito dopo lo scatto, che normalmente sarebbe poco utile, ma fa si che si possa usare più comodamente la gh3 per la stopmotion gestita via software.
  • Funzione TimeLapse di serie all’interno della camera e preview come filmato direttamente IN CAMERA.
  • Gamma dinamica generale più estesa e molto vicina ad una concorrenza che costa il doppio del prezzo (vedere sotto il test della dinamica effettuato da Dpreview tra la MkIII e la GH3), anche se tutti gli estimatori della MkIII dicono che ci sono differenze mostruose tra la loro camera e le altre… ma le avranno mai provate con test sistematici, e verificate a livello strumentale?

MkIII vs GH3

Cosa non mi piace?

  • Iso 200 minimo in video, nessun modo per emulare un iso più basso… il che significa che nella maggior parte delle riprese in esterno devo essere ben attrezzato con filtri neutri, perchè la sensibilità minima è molto molto alta.
    Avrei gradito una qualche forma di downsampling degli iso, come gli iso estesi che ci sono nel comparto foto anche per il video, speriamo che il buon Vitality ci possa mettere mano…
  • I diversi preset colore differiscono di poco a livello di gamma tonale, mi aspettavo di più, abituato alla GH2 dove i diversi profili hanno differenti gamma di lavoro, ma la ricchezza offerta è già molto buona.
  • Con il 20mm 1.7 Lumix ogni tanto ha incertezze di messa a fuoco che non riscontro con il 14-42 powerX. Panasonic farà uscire un update firmware e risolverà, come per il 12-35 che è stato già aggiornato.
  • Alcuni elementi di setup sono presenti solo nei menù fotografici e non in quello video da elenco, ma riappaiono nel quickmenù, ad esempio se voglio disabilitare lo stabilizzatore, ho la voce di menù nel comparto fotografico, mentre nel video no, per disabilitarlo devo andare in modalità foto, disabilitarlo e tornare in video… ma nulla che un aggiornamento firmware non possa aggiustare, però è noiosa la cosa.
  • Manca il focus peak, di cui si era parlato (intervista video di un ingegnere panasonic),ma misteriosamente non presente, sulla gh3, però sulla GF6 è presente come features… apparirà con un prossimo firmware?
  • E’ inconcepibile che non si possano settare diversamente shutter e iris tra reparto fotografico e reparto video.
  • In preview prima di premere REC c’è ancora una differenza di qualità (minore di quella registrata) nel monitor di preview come nella GH2. Non è comprensibile il perchè… se la macchina in registrazione (quindi al massimo carico di lavoro dei processori) può avere la preview corretta come qualità, perchè non può quando non c’è la registrazione attiva?
  • la App lumix prevede l’avvio della registrazione in remoto via WI-fi, ma da quel momento la macchina è cieca, quindi non si può spegnere la registrazione e il flusso video non arriva più via wi-fi, quindi praticamente va bene per un autoscatto da cellulare e poco più.
  • la app Lumix prevede una volta collegata alla camera di trasferire al cellulare o al tablet solo le foto in jpeg, non ci sono sistemi di conversione al volo delle raw al jpeg per il trasferimento.
  • non esiste (ad oggi) un SDK per sviluppare supporto per la connessione wi-fi o USB, quindi non si possono agganciare software di remotaggio esterno (StopMotion, timelapse speciali, Motion Control, etc) alla macchina.
    E/o non si può sviluppare custodie stagne per riprese subaquee con controllo remoto, ma si deve poter agire meccanicamente sui bottoni, con conseguente innalzamento di costo della custodia e maggiori rischi di infiltrazione
  • Il battery pack contiene una sola batteria aggiuntiva anche se c’era spazio per due batterie.

Moires sulla GH3

In rete si parla di Moires sulla GH3 e non sulla GH2, ebbene si, è presente del moires sulla camera, in particolare usando gli obiettivi Lumix viene evidenziato in maniera maggiore, ma parliamo di piccolezze, ovvero quando andiamo a riprendere a diaframmi molto chiusi immagini con dettagli ad alta frequenza, quindi molto molto fini.

Per testare il moires potete vedere cosa ho fatto qui sotto, un filmato (da vedere nell’originale fullHD) dove il materiale girato è stato buttato in sequenza su una timeline aftereffects e fatto scorrere con i valori di contrasto e sharpness da un estremo all’altro senza vedere differenze particolari sul leggero moires della macchina.

Se volete scaricare il file originale, lo potete fare da qui, anche perchè per giudicare il file video va visto in FULLHD senza passare per la compressione di Youtube.

Lavoro con filmati di diverse DSLR, spesso con altre marche sono abituato a vedere le “bisce che si contorcono” e “i nugoli di mosche” sui dettagli ad alta frequenza.
Vedere questo tipo di artefatti sulle immagini della GH3 per me è come dire che il moires è inesistente, soprattutto perchè nell’atto pratico poi non li ho ritrovati sui filmati, perchè dovete trovare quella esatta combinazione di frequenza, distanza camera e fuoco…

Curiosità:

L’uscita HDMI è esente da moires, per cui mi viene da pensare che nasca nella compressione video, probabilmente un futuro hack, o una leggera variazione sul bitrate da parte di panasonic, o sulle tablelle di compressione potrebbero eliminare completamente il problema.

Conclusioni:

Una camera ottima per le riprese video, per la fotografia è paritaria alla gh2, soffre (teoricamente) di un raw a 8 bit, e una latitudine di posa in raw scarsa se confrontata con le entrylevel di nikon e canon dove a metà prezzo offrono raw da 12 e 14 bit, ma non si può avere tutto, l’ho acquistata per fare riprese non per fotografia, anche se comunque… se la cava bene anche in quel comparto.

Note finali: questa veloce review (ce ne sono tante e più estese, la migliore la trovate su Dpreview, dei veri professionisti della recensione delle DSLR) è una serie di osservazioni pratiche e pragmatiche da parte di un videomaker, poche chiacchere e molta sostanza. Sarà sempre in working in progress, perchè man mano che uso la camera aggiornerò la recensione e potrò dire di più su questo straordinario strumento di lavoro. Magari tra un mesetto la posso completare e corredare un minimo reel di immagini girate tutte con la GH3, in luce e ombra, di giorno e di notte 😀

Aggiornamento: ho pubblicato una breve review della parte fotografica della Lumix GH3 qui

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